| Il seno mascellare è, dal punto di vista morfologico, il più imponente dei quattro seni paranasali di cui fa parte. Questi, che sono cavità interne alle ossa del cranio, sono in comunicazione con le cavità nasali grazie a particolari orifizi, detti osti, e sono ricoperti di mucosa. Alcuni interventi odontoiatrici, per poter essere portati a termine con le dovute garanzie, necessitano di un rialzo seno mascellare. Per esempio, il rialzo del seno mascellare si rivela indispensabile quando il volume di questo osso non è sufficiente per l’inserimento dei perni nel corso di un intervento di implantologia. Occorre quindi aumentare il volume del seno mascellare per poter inserire impianti di adeguato diametro e lunghezza. |
Recupero del volume osseo Il rialzo seno mascellare prevede un recupero di volume osseo che ha come diretta conseguenza un vero e proprio spostamento verso l’alto dei seni mascellari. L’intervento prevede l’impiego di materiali osteo-conduttori che rendono possibile ancorare stabilmente gli impianti dentali. Questi, nella maggior parte dei casi e a totale discrezione del medico, vengono posizionati nel corso della medesima seduta che prevede il rialzo seno mascellare, anche qualora sia presente una cresta alveolare di dimensioni ridotte. In questo modo è possibile contenere in modo significativo i tempi destinati alla cura e alla protesizzazione |
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Professionalità ed esperienza
| Naturalmente la delicatezza di interventi di questo genere richiede la presenza di professionisti altamente qualificati, con alle spalle una lunga esperienza nel campo della chirurgia odontoiatrica e che si siano mantenuti costantemente aggiornati tramite corsi di formazione. Prima dell’intervento rialzo seno mascellare, il chirurgo odontoiatra dovrà valutare, tramite una scrupolosa anamnesi, lo stato di salute del paziente, in modo da poter escludere la presenza di patologie come diabete scompensato, malattie cardiovascolari e respiratorie o tumori. Queste e altre affezioni rendono infatti sconsigliabile l’intervento. |
Tecniche a confronto Il rialzo seno mascellare prevede una scelta fra due differenti modalità di intervento. Nel caso il chirurgo odontoiatra si orienti sulla tecnica laterale, una piccola incisione a lato permetterà di accedere al seno mascellare attraverso la gengiva e la parete ossea e, successivamente, di riempire con l’apposito materiale la zona inferiore del seno mascellare. Con la tecnica crestale, invece, l’operazione viene portata a termine tramite un minuscolo foro praticato nella cresta. Una volta conclusa questa procedura, si provvede, con grande cautela, al rialzo della membrana per evitare di lacerarla e, quindi, al riempimento. Per l’immediata sistemazione degli impianti deve essere garantita un’adeguata quantità di osso altrimenti, in caso contrario, l’impianto verrà posizionato dopo circa tre mesi. La tecnica crestale è decisamente menoinvasiva rispetto a quella laterale e, anche nella fase post- operatoria, il recupero è più semplice e veloce. Tocca comunque al medico il compito di individuare quale, fra le due metodologie, è quella più idonea per ogni singolo paziente. |
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La piezochirurgia Tecniche chirurgiche costantemente di ultima generazione, come per esempio la piezochirurgia, unitamente all’impiego di biomateriali d’avanguardia e fortemente innovativi, hanno permesso di rendere sempre più efficaci e sicuri gli interventi di rialzo seno mascellare. A seguito dell’operazione, condotta in anestesia locale, il paziente potrà limitare al massimo eventuali dolori e piccoli fastidi mettendosi a riposo e assumendo blandi analgesici consigliati dal chirurgo. L’invasività dell’intervento, grazie alla piezochirurgia, è ridotta al minimo, dal momento che il tessuto osseo viene inciso utilizzando gli ultrasuoni. I tessuti molli vengono completamente rispettati e la rigenerazione ossea viene ottimizzata dall’impiego di un prodotto piastrinico, autologo al 100%. I tempi di convalescenza vengono, di conseguenza, ridotti al minimo. |